31 agosto 2013

Andrea Pistolesi "Un mondo di fiumi: Mekong - Linfa Vitale dell' Indocina" - Premio Sele d'Oro Day #1


Travel is at its most rewarding when it ceases to be about your reaching a destination and becomes indistinguishable from living your life. 
(Paul Theroux)



"Un mondo di fiumi" è il progetto nato quest'anno dal comitato organizzatore del Premio Sele d'Oro, questo si propone di presentare ogni anno un fiume diverso da raccontare.
L'obiettivo di questo progetto è di mostrare come il fiume -in qualità di metafora dell'uomo che tra la sorgente e la foce è pieno di vita- è sempre stato preso come punto di riferimento: le maggiori civiltà sono infatti sorte sugli argini dei fiumi. Altresì questo progetto mette in evidenza le diverse modalità con cui le civiltà si sono evolute, che spesso dipendono proprio dalle caratteristiche ambientali del luogo.
Il fiume, pertanto, è un pretesto per raccontare storie, civiltà e culture a noi lontane ma che con noi condividono un comune denominatore: il pantha rei di quell'infinita mole d'acqua fondamentale.
Percorrendo la sala espositiva non si è delineato alcun confine tra immaginazione e scoperta, tra osservazione e stupore. Non dei semplici osservatori bensì interpreti di questi fenomenali scatti proposti all'inaugurazione della mostra fotografica "Mekong - Linfa Vitale dell'Indocina" che porta l'inconfondibile firma del maestro Andrea Pistolesi.
Come evoluzione della sua incessante voglia di viaggiare Andrea è divenuto un fotoreporter specializzato nella documentazione umana e ambientale. Luogo di ispirazione è per lui Bangkok, città base per coprire l'Asia, terra protagonista di numerosi scatti.
Racconti visivi dove il viaggio diventa storia. Attraverso questi scatti l'artista ci accompagna in un nuovo processo di lettura andando oltre l'oggettività estetica percepita dalla semplice vista.
Un percorso che ci catapulta nel vivo dell'opera dove il nostro sentire trasforma l'impressione in emozione.
"Viaggiare con il cervello acceso!" - queste le parole di Andrea rivolte ai giovani presenti. Un invito all'osservazione, a cogliere particolari invisibili agli occhi che sfuggono al turista distratto. "Foto senza contatto", le chiamo così quelle foto che ricalcano i confini, i limiti stessi di ciò che si guarda. L'osservazione e la curiosità, invece, sono propulsione naturale del divenire ed esser parte del nostro viaggio, della nostra storia.








Alessandra Russo - Me Dress Me






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